Enzo Ferrieri, rabdomante della cultura
Teatro, letteratura, cinema e radio a Milano
dagli anni venti agli anni cinquanta
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
17 giugno – 3 luglio 2010
Inaugurazione riservata su invito 16 giugno, ore 18
Parve a un certo punto che Ferrieri avesse riempito Milano di poeti,
e in via Borgospesso ci fosse il ministero delle Lettere.
Cesare Angelini
Le manifestazioni si susseguivano un poco precipitose, come dei divertimenti.
Ma oggi, visto quel movimento in prospettiva, mi viene il sospetto
che quello fosse proprio il suo bello, che quella sarabanda emergeva intera
dalla personalità ricca e tumultuosa di Enzo Ferrieri.
Carlo Linati
Si inaugura mercoledì 16 giugno alle ore 18 presso la Biblioteca Nazionale Braidense via Brera 28 a Milano la mostra Enzo Ferrieri, rabdomante della cultura. Teatro, letteratura, cinema e radio a Milano dagli anni venti agli anni cinquanta, a cura di Anna Modena.
In tale occasione sarà presentato il volume della collana «Carte Raccontate» con contributi di Anna Antonello, Stefano Ballerio, Edoardo Esposito, Anna Modena, Morando Morandini, Oliviero Ponte di Pino, Emilio Pozzi.
Promossa da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, in collaborazione con Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Biblioteca Nazionale Braidense, il Dipartimento di filologia moderna dell’Università degli Studi di Milano e gli eredi, la mostra ha lo scopo di ufficializzare l’apertura al pubblico e di valorizzare l’Archivio di Enzo Ferrieri, depositato presso Fondazione Mondadori.
L’iniziativa ha l’intento di far scoprire al pubblico la personalità di Enzo Ferrieri (Milano, 1890-1969) e il ruolo di primo piano che egli ricoprì all’interno della cultura milanese per oltre trent’anni. Copioni, bozzetti e foto di scena, locandine, lettere e documenti: l’esposizione del ricco materiale proveniente dall’archivio – ancora in gran parte inedito, ora aperto al pubblico (l’inventario è consultabile on line) e in attesa di essere studiato – ripercorre la fittissima rete di rapporti intessuta da Ferrieri con letterati, drammaturghi, musicisti e artisti provenienti da tutta Europa e pone le basi per approfondire la storia delle origini della regia teatrale, della cinematografia e della radiofonia.
L’avventura di Enzo Ferrieri ha inizio nella Milano degli anni venti quando, accanto a Carlo Linati ed Eugenio Levi, fonda «Il Convegno», una rivista antologica che guarda non solo alle novità italiane ma che da subito si dimostra attenta al nuovo panorama europeo. Molto fitto l’elenco dei protagonisti: da Pirandello, Bacchelli, Montale, Ungaretti, Angelini, Rebora, ai più giovani Brancati, Buzzati, Piovene cui si affiancano i nomi di Wedekind, Valéry, Joyce, Lawrence, Kafka, Rilke e Thomas Mann. Parallelamente, consapevole dello stretto legame tra letteratura ed editoria, apre una piccola libreria in via Montenapoleone e, poco più tardi, raccoglie intellettuali e appassionati nelle prestigiose sale del Palazzo Gallarati Scotti, sede di conferenze e concerti per i soci del Circolo del Convegno. Il respiro europeo del quale era intrisa l’aria che lo circondava lo spinse ad accostarsi al teatro al punto che l’Enciclopedia dello spettacolo non esita nel definirlo «uno dei pionieri della regia teatrale». I copioni densi di note, la varietà dei bozzetti di scena (firmati da grandi autori quali Fontanals, Convalli, Pizzi) e le foto di scena dimostrano, effettivamente, uno studio del testo insolito al pressapochismo delle compagnie dell’epoca. Dalla storica sede di via Borgospesso fino all’ultima sala in via degli Omenoni le scelte drammaturgiche sono novità per l’Italia come nel caso, per esempio, de L’Uragano di Ostrovskij o di Esuli di Joyce e, comunque, sempre capaci di spaziare tra i classici (Socrate, Aristofane, Plauto, Shakespeare, Moliére), il dramma borghese (Ibsen, Strindberg, Wilde, Shaw) e le produzioni più significative dell’Ottocento e del Novecento (Puškin, Gogol, Lorca, Steinbeck, Achard, Cocteau, Tennessee Williams, Schnitzler, Kaiser, Eliot).
L’istinto per il contemporaneo rende Ferrieri promotore e divulgatore del mezzo cinematografico attraverso la proiezione di pellicole ancora oggi considerate dei capisaldi per la storia del cinema degli albori (come Entr’Acte di René Clair) spesso introdotte da conferenze tenute da collaboratori d’eccezione (Antonello Gerbi, Debenedetti, Margadonna).
Da ultimo la rivoluzionaria esperienza della radio: oltre a proporre uno dei primi testi teorici (La radio come forza creativa, 1931), nelle vesti di direttore artistico dell’Eiar lavora per l’affermazione del radiodramma come genere poetico, aprendo le porte della cultura non solo al ristretto e raffinato pubblico che frequentava le sale del Convegno, ma a un pubblico ampio e differenziato.
Letteratura, poesia, teatro, cinema, musica, radio: Enzo Ferrieri passava dunque da un ambiente culturale all’altro senza soluzione di continuità, mettendo in scena forse per la prima volta una inedita figura di mediatore culturale, destinato a portare la «Lombardia in Europa».