1895-1990, bb. 14
Nato nel 1884 ad Arcevia (Ancona) fu redattore-capo e critico letterario de “L’Italia che scrive” (1917-1923), collaborando anche con il “Corriere della sera” (1931-1935 e 1946-1947) e “La Fiera Letteraria” (1925-1926). La sua opera spaziò in più campi letterari: fu autore di romanzi e novelle (La storia amorosa di Rosetta e del cavaliere di Nérac, Mondadori 1931; Donne e fiori in vetrina, Ceschina 1956), traduttore di opere di Heine, Molière, Balzac e di numerosi testi per le scuole medie e superiori, molti dei quali realizzati per la casa editrice Mondadori, con cui iniziò a collaborare a partire dal 1925.
Dal 1931 diresse con Vincenzo Errante la collana “La Scala d’Oro” e dal 1939 l’enciclopedia illustrata “Il Tesoro” per l’editore Utet. Tra le sue opere di compilazione va ricordato Il libro dei mille savi, una raccolta di “massime, pensieri, aforismi, paradossi di tutti i tempi e di tutti i paesi” (Hoepli, 1927), ma è soprattutto il Novissimo Dizionario della lingua italiana (Ceschina, 1939-1957), più volte ristampato anche nella successiva edizione ridotta (Il Piccolo Palazzi), la sua opera più nota. Morì a Milano nel 1962.
L’archivio, acquisito dalla Fondazione nel 2007, è costituito dalle carte personali di Palazzi. Il nucleo più consistente comprende i carteggi: gli scambi epistolari datano a partire dal 1909 sino al 1962. Prevalgono le lettere autografe di autori – colleghi, collaboratori e amici di Palazzi – e quelle dei numerosi editori con i quali collaborò nel corso della sua lunga ed eclettica attività. Tra i carteggi più consistenti si segnalano quelli di Giuseppe A. Borgese, Francesco Chiesa, Vincenzo Errante, Marino Moretti, Dino Provenzal, Fabio Tombari, Eugenio Treves e dell’editore Angelo Fortunato Formiggini. Nella serie Coordinamento e lavorazione opere sono state inoltre raccolte carte che permettono di ricostruire il metodo di lavoro del produttore: vi si trovano appunti, schede, stesure manoscritte o dattiloscritte di testi, bozze a stampa ecc. Il fondo conserva inoltre testimonianza dei rapporti contrattuali di Palazzi con i suoi editori: si tratta di carte di particolare interesse non solo per lo studio delle attività del soggetto produttore, ma anche come tracce del lavoro di editori dei quali sono ormai rare le testimonianze storiche conservate. È presente anche una esigua ma significativa parte di documenti di natura privata, fondamentali per ricostruire il percorso biografico dell’autore.
Strumenti di corredo
- inventario su supporto informatico (applicativo Archimista) disponibile su Lombardia Archivi.
- QB light su Fernando Palazzi