Nato nel 1944 in Guascogna, Lucien X. Polastron, giornalista, esperto di calligrafia e cultura araba e cinese, inizia nel 1992, quando la Biblioteca di Sarajevo viene distrutta, la ricerca che lo porterà a scrivere Libri al rogo. Il libro esce nel 2004 in Francia con il titolo Livres en feu – Histoire de la destruction sans fin des bibliothèques per la casa editrice Denoël, Collection Médiations.
L’opera, frutto di un approfondito lavoro storico, tratta della distruzione dei libri e delle biblioteche che li hanno ospitati, dall’antichità ai giorni nostri. Distruzioni volute dalle autorità, incidenti, catastrofi naturali. E roghi di libri che hanno puntualmente illuminato il corso della storia quasi a voler cancellare il pensiero umano. E nuove biblioteche che sono risorte dalle ceneri.
È anche un libro sull’intelligenza e la stupidità degli uomini e pone domande inquietanti sui “pericoli” contemporanei che minacciano i libri “di carta”, così come li conosciamo ed amiamo.
Il sogno della biblioteca “assoluta” sta forse trasformandosi nell’incubo intravisto da Bradbury, Canetti, Huxley, Orwell ed altri?
Con esattezza documentaria ed emozione, l’autore si interroga sulle cause dei disastri, parte alla ricerca dei tesori perduti, racconta le cause del loro sterminio e si lancia sulle tracce dei libri superstiti.
Conclude con una cronologia selettiva: dall’anno 1358 a.C., distruzione delle biblioteche di Tebe al recente anno 2003, incendio, sacco o devastazione di quasi tutte le biblioteche irachene a seguito del “cessate il fuoco”.