1928-1974, bb. 34
Il fondo Gianna Manzini è stato acquisito da Mimma Mondadori alla scomparsa della scrittrice nel 1974. Il complesso documentario è costituito da 34 buste: il materiale presente copre l’arco cronologico dal 1928 al 1974, ma prevalentemente gli anni in cui le opere della scrittrice sono pubblicate dalla casa editrice Mondadori (1940-1973). Il fondo si compone di diverse tipologie di documentazione, anche se il rilievo centrale è costituito dalle opere e dagli scritti della Manzini, attorno ai quali gravita l’eterogeneo materiale raccolto: lettere, minute, telegrammi, cartoline, dattiloscritti e manoscritti, blocchi di appunti, quaderni, ritagli stampa, giornali, estratti di riviste ecc. Particolare rilevanza hanno, quindi, i materiali che permettono di seguire l’iter della scrittura della Manzini: appunti, manoscritti, dattiloscritti e bozze di stampa; queste ultime arricchite di varianti autografe e note redazionali.
Essenziale per la realizzazione del riordino e inventariazione è il confronto con il fondo Gianna Manzini, conservato presso l’Archivio del Novecento del Dipartimento di Studi Filosofici, Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e il fondo Falqui presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma.
Il fondo è stato inserito nel progetto “Scrittrici e intellettuali del Novecento. Le carte d’archivio”, realizzato in parternariato con la Fondazione Elvira Badaracco e con il contributo della Fondazione Cariplo.
Strumenti di corredo:
- schedatura del fondo a cura di Clelia Martignoni
- inventario su supporto informatico (applicativo Sesamo della Regione Lombardia)
- inventario a stampa con CD ROM allegato L’archivio di Gianna Manzini. Inventario, a cura di C. Bello Minciacchi, C. Martignoni, A. Miola, S. Ciminari, A. Cucchiella, G. Yehia, Roma, Carocci, 2006
- Lettere all’editore. Alba de Céspedes e Gianna Manzini, autrici Mondadori, Sabina Ciminari, Milano – Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2021
L’archivio è dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia.