a cura di Annalisa Gimmi

Tra i documenti più affascinanti conservati negli Archivi della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori sono certamente i pareri di lettura: giudizi editoriali compilati da funzionari della Casa Editrice o da collaboratori esterni che in una breve relazione – a metà strada tra la critica letteraria e la valutazione commerciale – mettono in luce il valore letterario, ma anche le possibilità di vendita del testo e le eventuali pecche, proponendo quando possibile emendamenti o riscritture (la successiva fase dell’editing). A questo si aggiunge spesso la bellezza della pagina, scritta per lo più con un linguaggio ai limiti del colloquiale (si tratta di documenti destinati a non varcare le porte della Casa Editrice), ma di uno spessore critico e di una chiarezza espositiva esemplari. Un piccolo genere letterario a sé stante, ancora poco noto e ancor meno studiato, che rappresenta forse l’unico momento in cui il commento critico del testo è realizzato in completa autonomia di giudizio. Con, in più, sempre presente, la prospettiva dell’impatto sul pubblico: il libro è cioé considerato, in questa prima fase, nella sua fisionomia più completa: di opera letteraria, ma anche di prodotto destinato alle vendite. I pareri di lettura rappresentano quindi il filtro attraverso cui un libro deve passare per giungere al pubblico: le scelte (ma certo anche i rifiuti) operati da questi primi lettori riflettono le politiche della Casa Editrice e – in ultima analisi – arrivano ad influenzare l’intero mercato librario.

Sono interamente dedicati a questi documenti i fondi Pareri di lettura (che comprende i giudizi editoriali negativi, stilati relativamente a romanzi stranieri e raccolti nel Fondo Segreteria editoriale Estero), e i faldoni contrassegnati come PAR 1 (Giudizi favorevoli anni Trenta), PAR 2 (Giudizi favorevoli anni 1946-1949), PAR 3 (Giudizi su collana “Romanzi della palma”) PAR 4 (Giudizi negativi anni 1932-1947), PAR 5 (Giudizi negativi anni 1945-1950), PAR 6 (Giudizi negativi anni 1946-1947).
Un cospicuo numero di pareri sono anche conservati nel Fondo Lavinia Mazzucchetti (precisamente entro il faldone Rapporti con la Casa Editrice Mondadori) in cui sono raccolti giudizi della studiosa relativamente all’area germanica.
Per quanto riguarda invece gli autori italiani, i pareri (quantitativamente molto meno numerosi) sono rintracciabili entro i fascicoli relativi all’autore del Fondo Autori – Segreteria letteraria (documenti compresi tra il 1945 e i primi anni Settanta), ma anche – più sporadicamente – nel Fondo Arnoldo Mondadori e nel Fondo Alberto Mondadori, oltre che in fondi più recenti non ancora disponibili alla consultazione.
Tra tutti questi, si sono scelti alcuni testi particolarmente interessanti o per la fama dell’autore o dell’opera, o per il prestigio del lettore compilatore, quasi sempre tra i collaboratori più illustri della Casa Editrice.
Una cospicua campionatura dei pareri di lettura relativi a romanzi stranieri degli anni Trenta e Quaranta è stata pubblicata da Pietro Albonetti nel volume Non c’è tutto nei romanzi, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano 1994, mentre è fresca di stampa una raccolta di pareri che risalgono a un periodo successivo (gli anni Cinquanta-Sessanta) e riferiti a romanzi italiani, Il mestiere di leggere, a cura di Annalisa Gimmi, Il Saggiatore – Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano 2002.