Giuseppe Bottai

Giuseppe Bottai foto

1903-1992, bb. 72, immagini 2817

Depositato in più versamenti dagli eredi, l’archivio Giuseppe Bottai è composto da oltre 1600 fascicoli conservati in 72 buste con documentazione dal 1903 al 1992, ai quali vanno aggiunte oltre 2800 immagini della sezione fotografica.
Oltre alla documentazione personale sono qui conservate carte relative alla carriera militare, ai diversi incarichi parlamentari e di governo ricoperti da Giuseppe Bottai e inerenti la sua attività giornalistico-letteraria. In particolare, si segnalano i diari personali (peraltro in parte già pubblicati); i discorsi alla Camera e al Senato e il carteggio personale e familiare. Quest’ultimo, costituito da circa 13.000 documenti, testimonia il ruolo di spicco avuto da Bottai nel panorama politico e culturale, le relazioni intrattenute con eminenti personalità, la sua partecipazione a eventi di portata storica.
La documentazione fotografica presente nell’archivio (per la maggior parte positivi su carta) documenta l’intera vita di Giuseppe Bottai. In considerazione della vicenda biografica del personaggio, tale materiale assume un valore documentario considerevole dal punto di vista della ricerca storica in campo politico, sociale e culturale. Accrescono il valore della documentazione le numerose annotazioni presenti sui supporti, molte delle quali autografe di Bottai, che consentono di contestualizzare le immagini. Anche dal punto di vista della storia della fotografia, il materiale presenta un interesse non marginale, comprendendo lavori di importanti autori individuali e collettivi, attivi nel Ventennio. Il materiale copre il periodo 1903-1958.

Strumenti di corredo

  • l’inventario, compilato su supporto informatico (applicativo Sesamo della Regione Lombardia), è consultabile on-line.
  • La sezione fotografica è stata catalogata adottando lo standard descrittivo “scheda F” con l’applicativo AIM della Regione Lombardia, ed è ora disponibile sul sito di Lombardia Beni Culturali.

L’archivio è dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia.